Vendosoft porta in Italia l’usato garantito Microsoft

In molte aziende, cloud o rinnovamenti massivi del parco software non rappresentano la miglior soluzione alle proprie necessità. Dalla società tedesca, arriva una proposta che porta a risparmiare fino al 72% dei costi di adeguamento delle licenze.

Il concetto di usato tecnologico nel mondo delle aziende non è certo nuovo. Storicamente, ha più spesso avuto a che fare con l’hardware, soprattutto di fascia medio-alta, mentre nel software ha fin prevalso l’attitudine all’acquisto di nuove licenze.

Negli ultimi anni lo scenario è mutato, complice la notevole concentrazione dell’offerta, ma anche l’affermazione di logiche di fruizione alternative a quelle tradizionali, a cominciare dal cloud. La necessità di tenere sotto controllo i costi sta tuttavia portando all’affermazione anche dell’acquisto di licenze usate ed è per questo che lo specialista tedesco Vendosoft ha deciso di aprire in Italia: “Sono parecchie le realtà che non si fidano troppo del cloud”, rileva Bjorn Orth, direttore generale e fondatore della società, “e, soprattutto nelle realtà più articolate, permane l’esigenza di allineare l’installato a versioni non più recenti e poco o nulla supportate dai produttori”.

Queste considerazioni di fondo hanno spinto Orth a fondare Vendosoft nel 2014, dopo una lunga esperienza soprattutto nel mercato automotive, dove il concetto di usato è decisamente più affermato. Il punto di partenza è stato l’invio di qualche migliaio di lettere a grandi imprese, segnalando la volontà di acquistare le loro licenze software in surplus o non utilizzate. Da allora l’ascesa è stata costante e oggi i clienti totali sono oltre 3.500, per un fatturato che nel 2019 dovrebbe raggiungere i 16 milioni di euro, dopo aver chiuso l’ultimo esercizio a 13,5 milioni.

La società teutonica ha scelto di trattare unicamente i brand Microsoft e Adobe, anche se quest’ultima ha avviato, negli ultimi tempi, politiche più restrittive, che rendono assai difficoltosa la compravendita di licenze. Sono quindi soprattutto gli scambi legati a Windows e Office a costituire un business, che ha tratto forza anche dalla legittimazione legale ottenuta dal 2012 per il downgrading dei programmi regolarmente acquisiti: “Chi vende può tagliare costi non necessari”, aggiunge Orth, “mentre chi compra con noi può risparmiare fino al 42% se acquista licenze a volume di Office 2016, rispetto all’ultima release nuova, salendo fino al 72% per versioni più vecchie”.

In Italia Vendosoft opera dalla seconda metà del 2018 e in circa sei mesi ha già stretto rapporti con una trentina di clienti e oltre cento prospect: “Abbiamo firmato il più importante contratto di tutta l’azienda con un’importante realtà nel mondo dei trasporti, capace di risparmiare con noi circa 750mila euro”, racconta Andrea Migoni, responsabile commerciale della neonata filiale locale. “Operiamo su un mercato potenzialmente enorme, visto che ci sono circa 20mila imprese con oltre cento dipendenti e il 98% di queste usa licenze Microsoft o Adobe. Per questo ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere i 1.100 clienti nel 2020, quando pensiamo di produrre circa 3,7 milioni di fatturato”.

Vendosoft opera per il momento solo in Europa ed è anche Silver Partner ufficiale di Microsoft. Si occupa di comprare licenze e diritti d’uso anche per quantità cospicue, potendo poi rivenderle anche in modo separato a soggetti con esigenze più contenute. Tra le prerogative da segnalare, c’è il controllo a monte di tutte la documentazione amministrativa fornita da chi vende e l’invio al compratore solo del software fisico, senza alcun uso di link per il download. In un mercato previsto comunque in flessione sul lungo termine (almeno 7-8 anni), la società si è già attrezzata per poter fornire servizi di consulenza sul licensing e di software asset management alla propria clientela.